giovedì 28 febbraio 2013

La meravigliosa storia di Bimba!

Bimba curiosa guarda Babbo Antonio

..ed eccola qui.. la piccola Bimba!
La sua storia ha dell'incredibile.. nata da una mamma sventurata, bloccata a terra per gli ultimi 40 giorni di gestazione da una ciste tendinea alla zampa posteriore destra. 
Il veterinario ci aveva dato davvero poche speranze sulla possibilità da parte della mamma di riuscire a portare a termine la gravidanza.. ma noi ci abbiamo creduto fino in fondo sulla forza di questa capra tenace.. e 3 giorni fa.. tra la gioia di tutti è nata lei, la piccola Bimba!
Bimba è una capretta gentile, simpatica e vulcanica, come tutti i cuccioli, e tra poco impazziremo dietro le tue scorribande, non appena avrà capito come riuscire ad uscire dal suo box.

La cosa più sorprendente e che un giorno dopo il parto, con immenso stupore abbiamo trovato la mamma in piedi, seppur su 3 zampe.. dimostrazione della forza incredibile della natura.. laddove anche i pronostici e le diagnosi erano contrari, la natura ci ha messo il suo zampino!

Bimba con la sua mamma 
quindi.. Viva Bimba e la sua Mamma.. e viva la Natura!

martedì 26 febbraio 2013

..storia di un grande Amore..

Come su tutta la provincia di Torino anche qui ha nevicato parecchio questo weekend.. ma si sa, la neve di febbraio non è destinata a durare a lungo! Il sole inizia ad intiepidirsi,  le giornate si allungano, la natura inizia a fremere di impazienza sotto il matello ormai corto di Padron Inverno..
Ed è proprio in una di queste giornate.. dove l'aria frizzantina del mattino ti regala ancora un brivido.. è proprio qui che nasce questa foto.. uno scatto rubato alla neve che svelta voleva sciogliersi.. la storia di un Amore, di quelli con la A maiuscola.. dove animale e uomo sono legati x sempre da un'alchimia unica.
Le impronte umane sono le mie, quele della Fra,  le impronte equine sono quelle di Dijou.. un amore lungo anni.. indissolubile!

domenica 24 febbraio 2013

La Malva


Nonna Margherita amava le piante e le loro proprietà e si è impegnata tanto a lasciarci memoria e ricordo di come ai suoi tempi venivano efficacemente impiegate della "cura" e prevenzione di diverse patologie.
Nel suo giardino, mai poteva mancare un angolino dedicato alla Malva, pianta ricca di virtù e impiegata per l'attenuazione di molteplici disturbi.
I fiori e in particolare le foglie della malva sono ricche di mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà emollienti e antinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo.  Questi principi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le proteggono da agenti irritanti.

 L’uso della malva infatti, è indicato contro la tosse, nelle forme catarrali delle prime vie respiratorie; per idratare e disinfiammare l'intestino, e per regolarne le funzioni, grazie alla sua dolce azione lassativa, dovuta alla capacità delle mucillaggini di formare una sorta di gel, che agisce meccanicamente sulle feci e quindi agevolandone l’eliminazione. Il trattamento della stitichezza con la malva risulta non irritante e non violento, per cui è indicato in gravidanza, per bambini e per gli anziani. Inoltre contribuisce a guarire faringiti, vaginiti e tutte le irritazioni del cavo orale, come ascessi, gengiviti e stomatiti.
La malva è una delle piante più dolci e sicure, è priva di controindicazioni e può in genere essere serenamente impiegata anche da bambini e donne in gravidanza.

Come utilizzare la Malva: 
- Decotto: 1 cucchiaio raso foglie e fiori di malva, 1 tazza d’acqua
Versare le foglie e i fiori nell’acqua fredda. Accendere il fuoco e portare a ebollizione. Far bollire ancora qualche minuto, spegnere il fuoco, coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno in caso tosse, colite, o stitichezza.
- Gargarismi: una volta raffreddato il decotto si può trovare beneficio mediante gargarismi sfruttando la sua azione lenitiva, in caso d’infiammazioni della bocca e della gola 
- Lavande: la malva è particolarmente adatta ad essere impiegata nella cura dell'igiene intima viste le sue proprietà antinfiammatorie e lenitive.

 

sabato 23 febbraio 2013

Flan di Cardi con Fonduta

Le domeniche di festa, in attesa dell'arrivo della Pasqua sono caratterizzate da grandi porzioni di verdure, e si sa che in Campagna si prediligono le verdure di stagione e quindi con gli ultimi Cardi noi facciamo questa ricetta sfiziosa.
Ingredienti per 4 persone:
500 gr. di cardi
80 gr. di parmigiano reggiano grattugiato
4 uova
Per la besciamella:
50 gr. di burro
50 gr. di farina
1/2 lt. di latte
sale e noce moscata

 Fonduta: tagliare 400g di fontina a striscioline e lasciarle a bagno con  250ml di latte intero. Passate le 2 ore aggiungere 40g di burro e mettere a fuoco basso e mescolare fino a che non si è completamente sciolto tutto.Aggiungere 4 tuorli e far cuocere per altri 30 min, fino ad ottenere un composto denso ed omogeneo. Aggiungete una spolverata di pepe o noce moscata.

Preparate la besciamella: mettete in una casseruola il burro e fatelo sciogliere, aggiungete la farina setacciata e fate cuocere per qualche minuto mescolando continuamente evitando di fare attaccare il composto. Togliete dal fuoco ed aggiungete il latte caldo mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi. Rimettete sul fuoco, aggiungete un pizzico di sale e di noce moscata e fate cuocere a fuoco basso fino a quando la salsa non si addensa.

Alla besciamella preparata e intiepidita amalgamate i cardi, che avrete cotto in acqua bollente salata per circa 20 minuti e li avrete sminuzzati finemente, i 4 rossi d'uovo, i relativi albumi montati neve e il parmigiano.
Imburrate ed infarinate uno stampo, versate il composto e cuocete a bagno maria in forno per 40 minuti a 180°.

Sfornate il flan caldo su un piatto da portata e servitelo con sopra la fonduta.


Buon Appetito

giovedì 21 febbraio 2013

...correva l'anno 1976

eh si.. correva l'anno 1976.. l'anno in cui la famiglia Cibrario ha comprato la Cascina Guglielmina, ribattezzata Balmera per la strada che vi porta... e questa che vi mostriamo è una delle foto di Famiglia più amate..

Un giovane Babbo Antonio, rincorre una vacca... Facin.. per levarle il pesante campanaccio che aveva suonato con ardore durante il viaggio verso la nuova casa...

la prima foto quindi nei prati della nuova cascina acquistata con le fatiche di 2 generazioni, il nonno Giovanni e il figlio Toni..
.. l'immancabile paglietta in testa.. la canottiera per essere agile nei movimenti... e un balzo per fermare Facin e liberarla dal peso del rudun. sullo sfondo si può notare che un'altra mucca lo portava..

I campanacci, detti in piemontese "rudun" sono le campane di cui si adornano le vacche durante il viaggio di ritorno in cascina.. tanto più sono belli, grandi ed intonati, tanto maggiore è il prestigio della famiglia di allevatori.. vi presenteremo altre foto della nostra famiglia, veri e propri cimeli.. per ricordare sempre il nostro passato e costruire un futuro ricco di cose belle!


martedì 19 febbraio 2013

Sono fioriti i Bucaneve!

Nel giardino di Cascina Balmera sono già fioriti i primi fiori della stagione, i Bucaneve!!!
 
I bucaneve sono piante erbacee perenni, dai bulbi esternamente ricoperti di tuniche marrone, con un germoglio centrale circondato da un tubo a guaina. Le foglie sono appaiate, talvolta anche a 3, a forma lineare o ellittico-oblunga, solitamente più corte del fusto al momento della fioritura, ma poi più lunghe. Il fusto fiorifero emerge dalle foglie portando sulla cima un involucro – detto ‘spata’ – da cui poi esce un solo fiore pendulo. Quest’ultimo non ha veri petali, ma 6 segmenti detti tepali, disuguali fra loro e di norma di un bel bianco puro: i tre interni sono assai più piccoli mentre quelli esterni sono oblunghi o ellittici.

Galanthus nivalis, Bucaneve delle nevi
All’interno di questo genere, G. nivalis occupa un posto di primo piano, per il suo fascino e soprattutto per il periodo dell’anno in cui decide di fiorire, tra gennaio e febbraio, quando nei dintorni regna il grigiore o, al massimo, il candore di una nevicata: ciò spiega la sua stessa denominazione scientifica (gala = latte, anthos = fiore, nivalis = delle nevi). In Italia è ancora abbastanza diffuso in natura, dal piano sino ad oltre 1000 m. di quota, nei boschi umidi e nelle vallette fresche e ricche di humus.

La Natura sta quindi iniziando a muovere le sue forze per far esplodere la primavera a breve.. intanto godiamoci questo "miracolo" figlio del freddo e della neve.

lunedì 18 febbraio 2013

Coccodeeeeee!

Io oggi ho fatto l'ovetto fresco...  co co coccode!!! Lo sto cantando x tutta la stallaaaa!! Co co cocccodeee!!! Amici mangiare un ovetto o due la settimana è un vero toccasana.. specie quelle di campagna!

Volete scoprire se le uova sono fresche fresche? 
Se non dovete aprire l'uovo
- Messo in un recipiente con dell'acqua l"uovo fresco sta a fondo e quello vecchio galleggia.
Se dovete aprirlo
-Un uovo appena deposto,  quando viene aperto,  l'albume (la parte bianca) resta sodo vocino al tuorlo, quando l'uovo non è fresco invece l'albume è piu libero e si allontana molto di più dal tuorlo.

Amici.. buon uovo a tutti!!!
Coccodeeeeee!!!!!!

domenica 17 febbraio 2013

"La salvia è salvatrice e rimedio naturale”

La salvia, una tra le erbe aromatiche più comunemente presenti nei nostri giardini/orti e balconi possiede innumerevoli proprietà benefiche e curative.

Infatti, quanto a principi attivi questa aromatica è una farmacia in miniatura: contiene un olio essenziale a base di canfora, tuione, borneolo e cineolo (responsabile del profumo che la pianta emana strofinandola); inoltre tannini, saponosidi e una sostanza estrogena, che nell'insieme le conferiscono proprietà digestive, antidiabetiche, balsamiche, espettoranti, antisettiche e antinfiammatorie.
 

Dunque, la sua fama non è certo immeritata: fate attenzione però a non assumerla in dosi eccessive, perché può risultare tossica; inoltre è meglio non farne troppo uso durante l'allattamento.

I principi attivi si mantengono anche nella pianta secca: le preparazioni utilizzano foglie e fiori essiccati, salvo diversa indicazione.
Per velocizzare la digestione lenta: macerate per 12 giorni 50 g di foglie in 1 l di vino Marsala, all’occorrenza bevetene un bicchierino dopo i pasti.
Contro la tosse insistente: bollite 40 g di foglie per 3 minuti in 1 l d'acqua, lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate, fate raffreddare, bevetene tre-quattro tazze al giorno, addolcite con miele di eucalipto o melata d’abete.
In caso di gengive sanguinanti: bollite 50 g di foglie per 3 minuti in 1 l d'acqua, lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate, fate raffreddare, effettuate sciacqui 2-3 volte al giorno.
Ai primi sintomi di mal di gola: bollite 40 g di foglie per 3 minuti in 1 l d'acqua, lasciate in infusione per un’ora, filtrate, utilizzate per gargarismi fino a 6 volte al giorno.
Per cicatrizzare le ferite: bollite per 10 minuti 20 g di foglie in 2 bicchieri di vino rosso, filtrate e lasciate intiepidire; aggiungete un cucchiaio di miele liquido (come quello d’acacia) e, dopo aver mescolato, imbevete una garza e applicatela alla parte lesa almeno 2 volte al giorno.
Per una delicata igiene intima femminile: bollite per 10 minuti 20 g di foglie e 20 g di fiori in 1 l d'acqua, lasciate raffreddare, filtrate, utilizzate il liquido per lavaggi o irrigazioni.

sabato 16 febbraio 2013

Il Bonet di Cascin Balmera

ll bonèt, tipico dolce al cucchaio di origine piemontese, per la precisione delle Langhe, ma che noi in Cascina apprezziamo davvero molto, specie Babbo Antonio.
Il termine bonèt nel dialetto piemontese significa berretto, e secondo la tradizione, il dolce ne ha preso il nome perchè si usava servirlo a fine pasto, come cappello a tutto ciò che si è mangiato.

Preparato a base di amaretti, cacao, uova, latte e aromatizzato con il rum, il bonet viene ricoperto di caramello, ed è senz’altro un goloso e sostanzioso dessert, da concedersi ogni tanto per coccolarsi.
Una nostra variante  comune del bonet è quella di sostituire il rum con del caffè. 


Gli ingredienti che usiamo sono: (le dosi sono approssimative)
-100g amaretti;
-50g di cacao amaro in polvere;
-700ml di latte intero;
-10 tuorli;
-150g di zucchero;
-mezzo bicchiere di Rhum/caffè.
 Per preparare il bonet, per prima cosa preriscaldate il forno a 180° in modalità statica. In una ciotola montare a crema lo zucchero con i tuorli, nel frattempo riunite nel mixer gli amaretti lasciandone da parte qualcuno per la decorazione finale, e tritateli finemente in modo da ottenere una polvere sottile come la farina; unite a questa il cacao eventualmente setacciato se dovesse avere dei grumi e tenete da parte.
Preparate anche il caramello (100g di zucchero circa), mettendo a sciogliere l'altra parte di zucchero in un pentolino, senza mai mescolarlo.
Una volta che i tuorli e lo zucchero sono ben montati, unitevi il rum o il caffè, gli amaretti tritati con il cacao e il latte a temperatura ambiente; non preoccupatevi se la consistenza del composto è piuttosto liquida.
Versate il caramello ottenuto nello stampo da plumcake e fatelo aderire bene a tutta la superficie facendo attenzione a non scottarvi!
Versatevi anche il composto per il bonet aiutandovi con un cucchiaio e trasferite questo stampo in quello più grande per il bagnomaria; riempite quest'ultimo con acqua bollente quanto basta ad arrivare ai due terzi dello stampo con il bonet.
Passate in forno caldo a cuocere per circa 45-50 minuti; il bonet sarà cotto quando vedrete che inizierà a staccarsi dalle pareti dello stampo; togliete dal forno con delicatezza e togliete anche dallo stampo del bagnomaria; lasciate raffreddare completamente a temperatura ambiente. Sformate il vostro bonet e servitelo cosparso di amaretti sbriciolati.
Veramente squisito!!

La Cascina sbarca su YouTube

Ciao a tutti Amici,
..ebbene si, Cascina Balmera sbarca su YouTube! di tanto in tanto pubblicheremo dei video x videoraccontarvi la vita in campagna come procede, e vi daremo delle pratiche idee per trasformare il vodtro giardino/balcone/terrazzo in una piccola isola di salute e benessere.

intanto iniziate a visitare il nostro canale sul tubo  e qui vi mettoil link del primo nostro video!

scontro tra titani


Buona Visione!

giovedì 14 febbraio 2013

I primi pulcini del 2013

Ed eccoli qui... i primi pulcini del 2013! Sono carini vero?
Come vedete sono di tutti i tipi e di tutti i colori.
I pulcini nascono dopo essere state covate 21 giorni. La gallina durante la covata ha "la febbre" e quindi col suo calore corporeo,  aiutato dalle tante piume, fa si che all'interno delle uova si sviluppi l'embrione e poi il pulcino.
La schiusa della uova.. avviene con il pulcino che, una volta formatosi interamente,  inizia a beccare il guscio dell'uovo  fino a riuscire ad uscirne completamente.

mercoledì 13 febbraio 2013

Il Genepy di Nonna Margherita


Mi ricordo che...

quando ero bambina mi ricordo che mia nonna materna.. Nonna Margherita, aveva l'abitudine nella stagione fredda e quando c'erano i sintomi dell'influenza che giravano nell'aria.. lei ripeteva sempre che bisognava bere un goccio di Genepy.. che lei amava andare a raccogliere nei pascoli di montagna e con cui faceva il delizioso digestivo.

Ma le proprietà del genepy sono tantissime e sono legate ai suoi principi amari che permettono di produrre un rinomato liquore dagli effetti digestivi. Questa pianta contiene, infatti,oli essenziali, tra cui un componente molto raro in altre specie vegetali, il cineolo, che si rivela utile per stimolare la digestione.
Il genepì è anche tonico, stimolante, antispasmodico, espettorante, balsamico e cicatrizzante.
I suoi estratti si rivelano utili per calmare gli spasmi intestinali, per lenire le ferite, per la tosse e altre malattie dell’apparato respiratorio come asma e bronchite. Con gli estratti di genepì si trova sollievo nel caso di digestione lenta e difficile e per la flatulenza.
I suoi estratti si impiegano anche per aumentare la sudorazione e abbassare la febbre.

I montanari aggiungevano il liquore di genepì alla grappa per alleviare il cosiddetto “mal di montagna” cioè un rallentamento della digestione provocato dalle eccessive altitudini e dal freddo.

martedì 12 febbraio 2013

La Natura alla riscossaaa!!!

Nonostante il freddo, la neve, le giornate corte.. la natura si sta già organizzando per esplodere nuovamente nella prossima primavera!
Questo è quindi il respiro profondo prima del balzo.. le gemme sono la nuova vita, pronta a sbocciare al primo tepore e allo sbocciare della primavera..

se volete vedere le altre foto scattate oggi, the day after the big snow, potete cliccare sul seguente link!

La Cascina si risveglia sotto i Cristalli

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LaFra

lunedì 11 febbraio 2013

...e neve fu'!!!

E dopo tanto allarmismo.. è arrivata la neve anche a Cascina Balmera!

È cmq sempre una magia vedere tutto bianco e ovattato.. il grano riposa sotto la sua morbida coperta, l'erba si prepara x una nuova stagione.. gli uccellini cercano bacche saltellando sulla neve candida e lasciando i segni delle zampette.

Speriamo che la temperatura non diventi subito alta e che questa soffice coperta duri un bel po' x "far ricaricare le batterie"alla natura! 

Bentornata  neve... resta pure a lungo!

domenica 10 febbraio 2013

Macchiolina e il suo naso luminoso!

Amici una foto che si commenta da sola!!!!

Come Babbo Natale aveva Rudolf, col suo naso rosso, noi abbiamo Macchiolina col suo naso luminoso! 

Macchiolina è la nostra agnellina, che abbiano allattato col biberon perché la sua mamma non la accettava. Natura bizzarra!!!!
Macchiolina ha una macchia marrone sulla spalla e delle piccole macchiette sul naso. È proprio carina!

Buona serata a tutti!!

venerdì 8 febbraio 2013

Il pilone votivo a Sant'Antonio Abate

Prima di arrivare in cascina potete trovare il pilone votivo dedicato a Sant'Antonio Abate, patrono dei contadini e allevatori.  È il santo raffigurato accompagnato dal maialino. Nel nostro pilone abbiamo inserito anche la Madonna delle Grazie.
La nostra famiglia,  come ahimè molte famiglie contadine, ha avuto delle disgrazie sul lavoro, e questo pilone è un ringraziamento x aver superato i momenti difficili.

La recente ristrutturazione con la collocazione della nuova statua del Santo (che arriva da un artigiano leccese), ha dato nuova luce a questo pilone. Sulle pareti della "cappelletta" sono riportate una preghiera rivolta alla Madonna e un tratto del Cantico delle Creature.  In una sera del mese di maggio,  alla fioritura della rosa rampicante che lo adorna, si svolge la recita del rosario, in suffragio dei defunti della zona.

LaFra

mercoledì 6 febbraio 2013

Kikka

Ciao Amici, io sono Kikka.. la gattona della Cascina. Io sono la mamma, nonna, bisnonna di alcuni mici che vivono li. Sapete gente.. io ho degli hobby!  Sono innanzitutto una grande lavoratrice.. in quanto caccio a tutto spiano topini, toponi, qualche uccellino e raramente le lucertole.. solo quando mi annoio.. Ma la mia vera passione.. seconda solo ai grattini sotto il mento (per cui perdo letteralmente la testa!!♥♥).. è portarmi a zonzo per tutto il cortile le foglie che rivestono le pannocchie di mais.. ed esibirle ai miei padroni!
Lo so.. che è strano.. ma a me piace tanto vederli sorridere e poi mi danno doppia dose di grattini.. e così io sono taaaanto felice!!!

martedì 5 febbraio 2013

Tempo di colazione.

Buongiorno amici, tempo di colazione anche per i nostri animali.. questa mattina fieno di qualità!  Questo fieno è stato prodotto qui in Azienda, nel mese di maggio da pratoi stabili. Quando si distribuisce nelle mangiatoie non si sente altro che il movimento delle mascelle! Come si dice.. "capra" che bela, perde il boccone!

lunedì 4 febbraio 2013

Le bugie di Zia Alda

Tempo di carnevale e di coriandoli ed è tradizione nella nostra famiglia fare le Bugie. Esiste un'antica ricetta chiamata "Le Bugie di Zia Alda" che si tramanda da generazioni e che fa subito festa appena si addenta una delicata sfoglia.
Vogliamo condividere con voi la ricetta.. per allietare questi giorni di festa.

Ingredienti:
500 g di farina 00
25 ml circa di grappa, mezzo bicchierino circa
50 g di burro
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
4 uova medie
70 g di zucchero

per friggere utilizzare Olio di semi

Procedimento:
In una terrina setacciare la farina con il lievito, aggiungere il sale, lo zucchero con la vanillina, il burro, la grappa e infine le uova e iniziare ad impastare. Impastarlo x 5 minuti finchè l'impasto non risulta omogeneo. Una volta ottenuta una massa bella liscia e compatta bisogna avvolgerlo nella pellicola trasparente e fatto riposare per 30 minuti circa in un luogo fresco, ma non in frigo.
Quando la pasta ha riposato, lavorarne poco per volta, ricordando di tenerla sempre nella pellicola quella che non usiamo.
In questa fase possiamo usare la macchina per la pasta, la nonna papera,per stendere in maniera uniforme la pasta. La sfoglia deve essere ben compatta e sottile.
Mentre tagliamo la sfoglia nella classica forma delle Bugie, facciamo scaldare in una padella l'olio di semi, in cui andremo a far friggere le nostre bugie.
Man mano facciamole friggere e dopo averle fatte asciugare sulla carta assorbente spolverarle di zucchero a velo. Attezione quando le manipolate che sono molto delicate e friabili!
Buon Appetito!!

domenica 3 febbraio 2013

Buon giorno e Benvenuti!

Ciao a tutti,
benvenuti su questo blog! Io mi chiamo Francesca e sono la figlia maggiore della Famiglia Cibrario. La nostra famiglia rappresenta la vera essenza di Cascina Balmera, un'azienda agricola sita in Druento, prima cintura di Torino, la cui vera forza motrice, per andare avanti in questi tempi bui, è l' Amore x la terra, rispettando le tempistiche perfette della natura.
Perchè aprire un blog?
perchè un blog.. per un'azienda agricola significa anche aprire i propri portoni e far conoscere alle persone cosa c'è dietro un cespo di insalata, una fettina di carne, una fetta di formaggio.. non sto parlando della grande distribuzione in cui i sapori sono omogenizzati.. ma sto parlando di quel piccolo ma tenace gruppo di produttori che con sapienza sanno plasmare prodotti unici e genuini.
Questo sarà quindi un viaggio.. un viaggio all'interno delle tradizioni di una famiglia di visionari, appassionati, combattivi e vulcanici Contadini..
In questi momenti di crisi, ho sentito persone "vaneggiare", e considerare come una disperazione il ritorno dei giovani all'agricoltura.. bhe.. a queste persone, voglio dire che coltivare la terra non è mai stato un lavoro per disperati.
 Amare con passione il proprio lavoro e dedicarcisi completamente è una fortuna di pochi, ormai!
... io non ci vedo nulla di disperato nel raccogliere una mela, seminare una patata, mungere una mucca o pascolare le capre perchè questo contatto con la Natura ci permette sempre più di apprezzare le cose belle e semplici della vita.

questo blog ha proprio questo scopo.. far conoscere una realtà che i più danno per scontata, ma risulta sempre essere indispensabile.

 LaFra