Incomparabile il giallo canarino dei suoi fiori: la forsizia è una pianta arbustiva piuttosto “invadente”, per certi versi, ma ancor prima degli albori di primavera le sue corolle colorate dipingono ed impreziosiscono la vegetazione ancora scarna.
La forsizia viene coltivata soprattutto a fini ornamentali, proprio per la sua chioma floreale dorata e cangiante: ad ogni modo,trova impiego anche nella sfera fitoterapica, soprattutto nella medicina orientale.
La coltivazione della forsizia è molto semplice: in generale, la pianta richiede annaffiature abbondanti durante il periodo estivo ed una potatura importante immediatamente dopo la caduta dei fiori, lasciando poche gemme allo scopo di far sviluppare nuovi rami che fioriranno l'anno successivo.
Si consiglia di eliminare qualche ramo centrale, al fine di sfoltire la chioma ed evitare un eccessivo indebolimento dei rami in formazione. La forsizia non richiede particolari tipologie di terreno, né è una pianta esigente in termini climatici: l'arbusto, infatti, cresce bene anche in terricci universali, purché freschi. La pianta resiste anche al gelo e alla siccità; ad ogni modo, la forsizia ama l'illuminazione solare diretta.
La moltiplicazione avviene per talea semi-legnosa.Nonostante si presti eccellentemente come cespuglio in forma libera, alla forsfizia si può conferire una particolare forma piramidale o ad alberello, a seconda delle esigenze.
Nella medicina Orientale, la forsizia viene adoperata come antinfiammatorio ed antiallergico. Molti testi non attribuiscono alcuna proprietà fitoterapica alla forsizia, attribuendole la semplice etichetta di elemento decorativo; solo di recente, sono stati isolati alcuni attivi (fillirina, rutina, cicloesanolo rengiolo), ai quali sono ascritte virtù antiemetiche (frutti di forsizia).
Nessun commento:
Posta un commento