Il tarassaco è una pianta erbacea perenne diffusa un po' ovunque e cresce fino ai 1.800 metri di altezza; il suo nome scientifico è Taraxacum officinale, ed è conosciuto anche col nome di dente di cane o dente di leone.
Il tarassaco cresce prevalentemente nei prati e si riconosce facilmente dai suoi fiori giallo intenso che lasciano presto il posto a globi soffici e piumosi chiamati soffioni.
Il periodo migliore per la raccolta del tarassaco è a febbraio, oppure a settembre, prima che la pianta fiorisca, nel pieno della sua tenerezza e delle sue proprietà salutari.Uno dei modi più consueti per consumare il tarassaco è in insalata con dell'ottimo olio extravergine di oliva, sale e aglio crudo tritato finemente.
Il tarassaco presenta varie proprietà farmacologiche, grazie soprattutto alle sostanze amare che caratterizzano anche il suo gusto: tarassicina e inulina.
Molto note le sue proprietà diuretiche tanto da essere chiamato con nome piscialetto nella tradizione contadina.Oltre alle sue proprietà diuretiche il tarassaco è in grado di favorire l'aumento di bile e il suo passaggio dal fegato all'intestino, ma non solo, ha anche proprietà antinfiammatorie, purificanti, e disintossicanti nei confronti del fegato.
Gli effetti diuretici e l'abbondanza di potassio possono contribuire a regolare la pressione arteriosa e la quantità di fluidi corporei.
Recente è la scoperta riguardante i calcoli biliari; il tarassaco è in grado di influire, non sul calcolo già esistente, ma bensì sulla predisposizione che l'organismo ha alla formazione di calcoli.
Il decotto viene consigliato per dare maggiore incisività agli effetti diuretici del tarassaco.
Metodo di preparazione: Prendere 15 grammi di radici essiccate e farle bollire per circa cinque minuti in 200 ml di acqua, lasciare riposare il tutto per altri cinque minuti, filtrare e bere.
Se decidete di dedicarvi alla raccolta del tarassaco si consiglia vivamente di farlo lontano da strade molto frequentate e centri abitati, questo per evitare la possibilità, per altro neanche molto remote, di mangiare verdura inquinata.
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